Dieta per il colesterolo alto: un binomio gettonatissimo! Non è affatto infrequente, per esempio, trovare nelle rubriche alimentari e salutistiche di molte riviste (soprattutto in quelle femminili), una dieta anti-colesterolo.
Sembrerebbe una cosa più che normale specialmente se si considera che quello dietetico è, nella stragrande maggioranza, dei casi il primo approccio che il medico curante consiglia a quei pazienti che si ritrovano con il colesterolo alto. In realtà, un approccio del genere è molto semplicistico e spesso si rivela di scarsa o nulla utilità; in altri termini: parlare di dieta per il colesterolo alto ha veramente poco senso. Vediamo perché.
Innanzitutto è doveroso ribadire che il valore del colesterolo totale ha una rilevanza molto scarsa; ciò che importante, come da sempre ribadiamo, è il cosiddetto indice di rischio cardiovascolare ovvero il rapporto fra il colesterolo totale e il colesterolo HDL (il colesterolo HDL è il cosiddetto colesterolo buono); se abbiamo un colesterolo totale pari a 190 (quindi “basso” se consideriamo i limiti di riferimento normalmente indicati dai laboratori), ma abbiamo un colesterolo HDL pari a 30, ci troviamo, checché se ne dica, in una situazione decisamente preoccupante dal punto di vista salutistico; supponiamo invece di avere un colesterolo totale pari a 250 (quindi “con un piede nella fossa” in base ai citati criteri di riferimento) e un colesterolo HDL pari a 85: il nostro indice di rischio cardiovascolare è decisamente al di sotto della soglia che viene considerata come pericolosa.
Quindi, ammesso e non concesso che i livelli di colesterolo possano essere controllati attraverso il regime alimentare, sarebbe il soggetto del primo esempio, quello con il colesterolo “basso”, a dover mettersi a dieta e non il secondo.
Il vero “problema”, comunque, è che solo una piccola percentuale del colesterolo proviene dall’alimentazione; tale percentuale è, al massimo, il 20% e per arrivare al 20% bisogna veramente impegnarsi a mangiare molto male.
Realisticamente, in media, la percentuale di colesterolo di derivazione esogena è del 10% circa. Insomma, l’80-90% del colesterolo è di origine endogena (ovvero è creato dall’organismo; la produzione si aggira sui 1-2 g al giorno mentre l’organismo ne assume con la dieta 200-500 mg, per l’uomo occidentale medio circa 340 mg, 220 mg per la donna).
Dieta per il colesterolo alto – Indicazioni
Che succede quando arriviamo dal medico che magari ci ha prescritto la rilevazione del solo colesterolo totale e il valore di quest’ultimo è di 240? Prima di tutto, la dieta per il colesterolo alto parte da qui:
- via gli alimenti che contengono grassi animali (per la serie: il burro è demoniaco…)
- stop ai crostacei
- basta con il tuorlo d’uovo
- drastica riduzione dei condimenti
- occhio ai dolci
- formaggi: non ne parliamo nemmeno…
Insomma, carrello della spesa desolatamente semivuoto… Ma non è assolutamente necessario agire così. Che fare dunque? Ecco il nostro abc.
- rispettare il vincolo di una dieta ipocalorica
- controllare il colesterolo endogeno
- aumentare il colesterolo HDL.
Se si rispetta il vincolo di un’alimentazione ipocalorica perdono di significato tutte le limitazioni alimentari relative ai cibi ricchi di colesterolo. Il burro è per esempio uno di questi cibi, ma non è necessario eliminarlo dalla dieta; se si rispettano i vincoli ipocalorici di cui sopra, non è possibile consumarne eccessive quantità.
Se si seguono le regole della dieta italiana (alimentazione ipocalorica, corretta ripartizione dei macronutrienti, eliminazione degli alimenti con grassi idrogenati ecc.) ovvero se eliminiamo il sovrappeso potremo agire sul meccanismo di produzione endogena del colesterolo.
Se si pratica un’attività fisica a intensità medio-alta per almeno (ribadiamo: almeno) 3 ore settimanali, la frazione di colesterolo HDL aumenterà. Un punto deve essere chiaro: l’attività fisica non è in grado di ridurre il colesterolo LDL e potrebbe esserci quindi addirittura un rialzo del colesterolo totale dovuto appunto all’aumento della frazione di colesterolo buono.
Quindi la nostra dieta anti-colesterolo (piuttosto che una dieta per il colesterolo alto) è essenzialmente questa: un buon stile di vita.

Se si pratica un’attività fisica a intensità medio-alta per almeno 3 ore settimanali, la frazione di colesterolo HDL aumenterà.
Dieta per il colesterolo alto – Un consiglio generale
Ogni patologia minore può essere decisamente meglio gestita se il soggetto ha un buon stile di vita. L’alimentazione (compresa la dieta per il colesterolo alto) quindi è un’arma in più che è tanto più potente quanto meglio si vive. Per esempio, è decisamente inutile occuparsi di mangiare bene se poi si fuma, si ha una vita totalmente sedentaria, ci si concede troppo spesso agli alcolici ecc.
Colesterolo: impariamo qualcosa
Colesterolo: un termine spesso citato, ma quanti possono dire di sapere veramente cos’è? In genere si tende a vederlo come qualcosa di totalmente negativo, ma non è assolutamente così. Il colesterolo svolge funzioni importantissime nel nostro organismo. Vale quindi la pena di approfondirne la conoscenza; consigliamo pertanto la lettura degli articoli contenuti in Informazioni sul colesterolo.