È possibile attuare una corretta dieta per l’osteoporosi? Molti anni fa, per la precisione nel 1993, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito l’osteoporosi come una malattia caratterizzata da ridotta densità della massa ossea e alterazione microstrutturale del tessuto osseo, responsabili di una incrementata fragilità dello stesso e di un conseguente aumento del rischio di fratture. Per approfondimenti su questa patologia si rimanda al nostro articolo Osteoporosi.
Diversi sono i fattori di rischio per l’osteoporosi, alcuni di essi sono legati a uno scorretto stile di vita: sedentarietà, sovrappeso, fumo, errate abitudini alimentari (eccessivo consumo di alcolici, superalcolici e caffè, inadeguato apporto di calcio con la dieta); esiste inoltre, in alcuni soggetti, una predisposizione di tipo genetico; risulta pertanto necessario, nei limiti del possibile, adottare una strategia che consenta di minimizzare, se non di prevenire, i danni causati dalla degenerazione ossea.
Osteoporosi – Ruolo della dieta
Il mantenimento della massa ossea è influenzato da numerosi fattori:
- l’età
- la genetica: razza, sesso e familiarità
- gli ormoni: corticosteroidi, ormoni sessuali (estrogeni e androgeni), PTH, calcitonina
- i farmaci
- lo stile di vita: fumo, sedentarietà, sovrappeso
- la dieta: calcio, sodio, alcol, caffè, proteine, vitamine.
Tutti i fattori citati rivestono una notevole importanza; per alcuni di essi le nostre possibilità di intervento sono molto limitate, ciò non vale invece per quanto riguarda lo stile di vita e l’alimentazione.
Uno dei fattori nutrizionali più importanti nella prevenzione e nella cura dell’osteoporosi è relativo all’introduzione di calcio, minerale essenziale per il mantenimento della massa ossea. L’apporto esogeno di calcio è fornito dalla dieta e dagli integratori. L’apporto attraverso la dieta può essere fatto scegliendo alimenti ricchi di questo minerale. Generalmente, con la sola alimentazione, non vengono raggiunti i livelli raccomandati, livelli che variano sostanzialmente a seconda del sesso e dell’età. Di seguito mostriamo tabella L.A.R.N. (revisione 1996) relativa ai fabbisogni giornalieri di calcio:
Livelli di assunzione raccomandati di calcio (mg/die)
Sesso e/o condizione | Età | L.A.R.N. |
Maschi e femmine | 6-12 mesi | 500 |
1-3 anni | 800 | |
4-6 anni | 800 | |
7-10 anni | 1.000 | |
Maschi | 11-14 anni | 1.200 |
15-17 anni | 1.200 | |
18-29 anni | 1.000 | |
30-59 anni | 800 | |
>60 | 1.000 | |
Femmine | 11-14 anni | 1.200 |
15-17 anni | 1.200 | |
18-29 anni | 1.000 | |
30-49 anni | 800 | |
>50 | 1.200-1.500* | |
Gravidanza | 1.200 | |
Allattamento | 1-6 mesi | 1.200 |
>7 mesi | 1.200 |
* In caso di terapia con estrogeni il fabbisogno è di 1.000 mg/die
Dieta per l’osteoporosi – Cibi ricchi di calcio
Come accennato in precedenza, la scelta di determinati alimenti può garantire un buon apporto di calcio; di seguito un breve elenco di cibi che ne sono ricchi:
- formaggi (grana, parmigiano, emmental, fontina, gorgonzola ecc.)
- latte (caprino, vaccino ecc.)
- latticini
- tuorlo
- fichi secchi
- mandorle
- nocciole
- noci
- broccoli
- cavolini di Bruxelles
- cavolo verde
- ceci
- crescione
- fagioli bianchi
- insalata belga
- surrogato vegetale del latte a base di soia
- soia
- tofu
- salmone
- sardine.
Sempre relativamente all’alimentazione, si deve tener conto che determinati fattori o alimenti possono incidere negativamente riguardo al fenomeno osteoporotico. È infatti noto come un’alimentazione iperproteica aumenti l’escrezione urinaria di calcio; lo stesso fenomeno è causato anche da un eccessivo consumo sodio ed è quindi buona norma moderare l’uso del sale da cucina; i fosfati riducono l’assorbimento del calcio a livello intestinale, ma, per contro, ne favoriscono il riassorbimento a livello renale. Anche un eccessivo consumo di fibre può essere causa di un ridotto assorbimento. L’alcol e la caffeina, come ricordato all’inizio, incidono negativamente sul bilancio del minerale in questione.

L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da ridotta densità della massa ossea e alterazione microstrutturale del tessuto osseo
Dieta per l’osteoporosi – La vitamina D
Il termine vitamina è, in questo caso, usato impropriamente in quanto la cosiddetta vitamina D è in realtà un pro-ormone (che in natura troviamo sotto le forme D2 e D3); essa ha un’influenza fondamentale nel metabolismo del calcio; agisce infatti da regolatore del bilancio di questo minerale aumentandone la quota ematica grazie a un incremento dell’assorbimento a livello intestinale. La conseguente, aumentata quantità di calcio nell’organismo va a incrementarne le scorte nel tessuto osseo.
Nel caso che l’apporto dietetico di calcio si riveli insufficiente è possibile ricorrere a integratori. Per i dettagli relativi all’integrazione si veda il nostro articolo Il calcio.