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Dieta Lemme

La dieta Lemme (anche metodo Lemme) è un regime alimentare che prende il nome dal suo ideatore, il dottor Alberico Lemme, e che ha avuto il picco di notorietà dopo la prima apparizione del suo creatore alla nota trasmissione televisiva Porta a Porta.

In seguito la sua popolarità ha conosciuto un certo declino, ma la “vicenda Briatore” (2016), in primis, e le successive comparse di Lemme in vari programmi televisivi, hanno riportato il regime alimentare di Lemme agli “onori” delle cronache.

A chi non fosse appassionato di vicende di gossip ricordiamo che le foto del noto manager, visibilmente dimagrito, apparirono su quotidiani, riviste e social scatenando molta curiosità; molti parlarono di ricorso al chirurgo plastico, ma il diretto interessato smentì queste voci dichiarando che il suo nuovo aspetto era dovuto alla perdita di svariati chilogrammi di peso.

Il dietologo dietro a tutto questo era proprio Alberico Lemme che ai microfoni di una trasmissione radiofonica dichiarò “Briatore è un cadetto perfetto, un allievo perfetto. Ha mangiato tantissimo, il mio metodo è che si può dimagrire mangiando tantissimo. L’altro giorno ha mangiato un bel piatto di spaghetti olio e peperoncino a colazione, 400 grammi. A pranzo una bella costata di manzo, anzi una fiorentina da un chilo e duecento grammi, mentre a cena asparagi e spinaci. Settecento grammi”. Quanto bastava per far tornare alla ribalta la “creatura” del dott. Lemme.

Dieta Lemme – Schema (le due fasi)

Alberico Lemme, classe 1958, è un farmacista di Desio che nell’anno 2000 ha fondato Filosofia Alimentare® ovvero, secondo le parole del dr. Lemme® (anche dr. Lemme è un marchio registrato…), “un pensiero avanguardista e controcorrente in cui il paradosso regola il meccanismo: bisogna mangiare per dimagrire“. Fra le sue opere letterarie “L’uomo che sussurrava ai ciccioni. I segreti di Filosofia Alimentare“.

La dieta Lemme (più esattamente metodo Lemme, in base a quanto riportato nel sito ufficiale) è divisa in due fasi.

La prima fase dello schema è quella del dimagrimento; si tratta di un periodo che non ha una durata prestabilita dal momento che, in base a quanto riportato sulle fonti ufficiali, dura fino a che non si raggiunge l’obiettivo che ci si è posti; viene fatto presente che si avrà un calo ponderale che varia dai 7 ai 10 kg al mese.

Ogni due giorni vengono impartiti consigli sui cibi che devono essere ingeriti basandosi sulle variazioni di determinati parametri (peso, circonferenze, reazioni metaboliche individuali).

Terminata la prima fase si passa alla seconda, quella dell’educazione alimentare. La durata di questa fase è di tre mesi; durante questo periodo si inseriscono settimanalmente cibi e ricette personalizzate arricchendo il menu settimanale. Scopo fondamentale di questa seconda parte che caratterizza la dieta Lemme è quello di “mantenere l’equilibrio enzimatico raggiunto e creare un giusto equilibrio psicoenergetico“.

Secondo il dott. Lemme il valore calorico dei cibi (ovvero, in altri termini, le calorie) è un concetto che deve essere considerato come superato; i parametri che invece devono essere considerati sono: l’indice glicemico degli alimenti (e la sua interazione con l’insulina), l’impatto biochimico del cibo e il pool enzimatico individuale (un parametro che varia nel tempo).

Secondo Lemme l’organismo umano è un sistema complesso e come tale va trattato; allo scopo di chiarire tale complessità Lemme riporta un esempio pratico affermando che se ingeriamo determinati alimenti alle ore 8 del mattino, questi faranno dimagrire, mentre se assumiamo gli stessi alimenti alle ore 20, questi faranno ingrassare. La spiegazione di come ciò possa avvenire è particolarmente articolata. Perché secondo Lemme il calcolo delle calorie è, di fatto, inutile, tanto da farglielo definire come “errore”?

Per capirlo ci si deve rifare all’idea che Lemme ha del pensiero logico; egli ritiene che il pensiero logico debba essere suddiviso in logica consequenziale semplice, logica consequenziale complessa e logica complessa. Dal momento che, come accennavamo in precedenza, l’organismo umano è un sistema complesso, appare ovvio, secondo l’ideatore del regime alimentare in questione, che si debba utilizzare una logica consequenziale complessa, mentre l’utilizzo delle calorie per effettuare dei calcoli quantitativi relativi agli alimenti da assumere è frutto di una logica consequenziale semplice.

Insomma, secondo Lemme, in dietologia non si devono utilizzare i calcoli delle calorie; e, in effetti, come già abbiamo visto, sono altri i concetti che stanno alla base della dieta Lemme: l’indice glicemico degli alimenti, la composizione chimica di questi ultimi, l’ora in cui i cibi vengono assunti, le associazioni alimentari e il pool enzimatico individuale. Sintetizzando il tutto: ciò che deve essere considerato non è il potere calorico degli alimenti, ma la loro azione biologica.

La dieta Lemme funziona davvero?

La dieta Lemme funziona davvero? Rispondiamo alla domanda con le considerazioni sotto riportate.

Sul sito di Alberico Lemme sono moltissime le considerazioni che riteniamo di non condividere e, francamente parlando, lo spessore scientifico della dieta Lemme appare molto dubbio. Alcune considerazioni:

1) È importante capire che qualunque modello alimentare proposto sul mercato ottiene risultati. Infatti tutti i creatori di modelli alimentari si vantano dei loro risultati. Creare una moda alimentare è facilissimo. Ed è possibile vantare successi. Infatti un metodo può essere proposto e andare benissimo per il 5-10% della popolazione; chi lo propone potrà vantare risultati eclatanti e illudere tutti che il suo sia un metodo universale. Quindi, il citare come testimonial personaggi dello spettacolo più o meno famosi non è particolarmente significativo.

2) La dieta Lemme non ha nulla di veramente innovativo o geniale perché usa idee già impiegate da altri metodi (diete low carb, cronodieta ecc.). Il carisma, indubbiamente particolare, del personaggio è voluto: presentandosi come un guru alimentare, porta le persone a credergli ciecamente e a seguire le sue indicazioni senza esitazioni (cosa fondamentale per un piano alimentare). Non a caso Lemme non ha scritto molti libri, non divulga gratuitamente il suo metodo (sul suo sito si possono apprendere solo vaghe linee generali), non ha creato centri in tutto il mondo ecc. Questo perché Lemme sa benissimo che il suo metodo può funzionare solo se segue personalmente il soggetto, correggendone le cause del sovrappeso; si può star sicuri che alcuni soggetti li fa mangiare anche molto, ma ad altri (eliminando alcuni alimenti con false scuse come quelle dell’indice glicemico) abbassa clamorosamente il contenuto calorico quotidiano. Insomma, una persona intelligente che guida il suo paziente senza che questo capisca poi molto di quello che gli accade. Peccato che un dimagrimento duraturo si possa ottenere solo se il soggetto impara a camminare con le proprie gambe.

3) Anche dal punto di vista personale, non riteniamo di poter definire Alberico Lemme un genio dell’alimentazione. Questo perché:

  1. genio e innovatore è colui che porta le sue teorie a conoscenza dell’umanità; il modo più semplice per farlo è, per esempio, descrivere le proprie scoperte in un sito Internet. Nel sito di Lemme si ha solo una vaghissima idea di cosa sia la dieta Lemme (o metodo Lemme, che dir si voglia).
  2. Genio è colui che scopre qualcosa di fondamentale per l’umanità, che risolve un problema, che ci fa andare avanti. Finché Lemme continuerà a gestire personalmente i suoi pazienti, a quanti potrà essere utile, ammesso e non concesso che abbia sempre successo (cosa francamente non scontata)? A 100-200 persone all’anno? Sicuramente potrà trarne un certo profitto, ma non risolverà il problema del sovrappeso e sembra azzardato definirlo genio.
  3. Genio è colui che si muove su più fronti. Un’ottima alimentazione deve integrarsi con una qualità della vita al massimo, non solo sufficiente. Dimagrire non basta, se poi si invecchia come nella media e si ha una salute media.

Probabilmente chi nella vita non fa altro che cercare furbe scorciatoie può essere attratto dalla proposta di Lemme, ma è bene ricordarsi che le scorciatoie portano spesso in strade senza uscita…

Dimagrire è facilissimo: basta mangiare poco (apprezzando il cibo) e fare sport. Rispetto alla dieta Lemme questo sistema dà anche una forza incredibile e una giovinezza mentale e fisica ineguagliabili.

dieta lemme

Alberico Lemme, ideatore del metodo Lemme (fonte: ilmattino.it)

Alberico Lemme: chi è?

Alberico Lemme, chi è costui? Questa dovrebbe essere la manzoniana domanda di chi sente parlare del personaggio salito agli onori della cronaca. Se non vedete i programmi spazzatura della televisione e se non frequentate siti di gossip, probabilmente potreste confonderlo con Alberico da Barbiano, celebre condottiero.

Purtroppo l’Alberico in questione sarebbe un aspirante dietologo, periodicamente alla ribalta. Ne parlo perché (ed è cosa grave) mi sono giunte alcune e-mail di persone che me ne chiedevano un giudizio. Ora chi non sa giudicare da sé un personaggio simile dovrebbe seriamente preoccuparsi; un po’ come chi crede nel malocchio o nell’astrologia: potere razionale inferiore a quello di quelle lucertole che si stanno svegliando al tepore della primavera.

La sua “dieta” resiste solo in virtù degli enormi sforzi di promozione che il suo ideatore da anni fa (un po’ come la tisanoreica di Mech).

Che Lemme abbia idee poco chiare poco ci piove. Chi fa affermazioni del genere:

  • [Filosofia Alimentare è] “un pensiero avanguardista e controcorrente in cui il paradosso regola il meccanismo: bisogna mangiare per dimagrire”
  • “la ridicolizzazione dell’uso delle calorie”
  • “Il mio metodo è basato sulla biochimica alimentare, non sulla caloria, che è una vera bufala scientifica. Sono riuscito a capire e a scoprire che il cibo agisce sugli ormoni”
  • “Dio ti ha creato, Lemme (“il Genio che non si ferma mai”) ti modella”
  • “Dio ti crea, Lemme ti modella, io sono socio del Padreterno al 51%… Lui è umile, si accontenta del 49%”
  • “Lei può perdere 7 chili al mese, perché lei è un essere vivente nonostante femmina…”
  • “Io sono il futuro, oggi qui vedete il futuro”
  • “Perché ha invitato le donne? Siete teste di donne, io voglio parlare con gli uomini” (Rivolto alla conduttrice tv)
  • “Stia zitta, lei è una gallina, è una gran testa di donna…” (Rivolto a un’ospite della trasmissione Domenica Live“)
  • “Buongiorno cicciona, non si vergogna ad andare in giro così?”

si manda da solo nel girone più basso dell’inferno razionale.

Eppure c’è gente che ci casca riproponendo il dubbio “ma se fosse vero? Tanto male non fa”.

L’Italia penso che sia prima in una classifica mondiale e probabilmente intergalattica: la classifica dei creduloni.

 

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