Sono molti coloro che si chiedono se un’apposita dieta per la diverticolite e la diverticolosi può contribuire a migliorare queste due fastidiose condizioni – indicate spesso con la denominazione comune malattia diverticolare – delle cui caratteristiche parliamo nel nostro articolo Diverticolite. Vogliamo quindi rispondere, con l’onestà che ci contraddistingue, fornendo qualche utile consiglio di tipo dietetico senza avere però la pretesa di suggerire ricette magiche.
Dobbiamo innanzitutto premettere che, purtroppo, la diverticolite e la diverticolosi (come altre patologie, per esempio la sindrome del colon irritabile) hanno foraggiato e continuano a foraggiare le speranze di tutti coloro che sostengono le intolleranze alimentari. Infatti l’eliminazione di molti cibi può portare a un miglioramento dello stato del soggetto (che magari soffre, senza saperlo, di una forma lieve di diverticolosi), ma la causa del problema non è l’intolleranza alimentare quanto una situazione gastro-intestinale che non riesce a gestire l’alimento. Tant’è che di uno stesso alimento possono esistere forme gestibili (ricche di fibre) e altre no.
Diverticolite: fibre sì oppure no?
In genere è consigliabile abbinare la scelta degli alimenti a un regime che controlli il sovrappeso. Infatti si sarà naturalmente condotti a scegliere cibi corretti (ricchi di fibre) per poter rispettare il vincolo delle calorie giornaliere. Inoltre si deve evitare una vita sedentaria che appesantisce inutilmente la funzione intestinale. Sulla dieta per la diverticolite e la diverticolosi si trovano indicazioni spesso contraddittorie, dovute sostanzialmente a due fattori:
- la vecchia teoria bocciava l’uso di fibre nella dieta, mentre oggi si è ribaltata la situazione;
- durante le fase acuta (diverticolite) è opportuno evitare l’impiego di cibi ad alto contenuto di fibre.
In generale è opportuno che il singolo pasto non sia troppo ricco di alimenti “pesanti” perché di solito sono molto sazianti con scarso volume e ciò implica automaticamente un basso assorbimento di fibre per pasto. Per il resto c’è massima libertà nello scegliere le fibre: alcuni scelgono cibi integrali, altri corn flakes, altri preferiscono orientarsi a frutta e verdura (dividere la frutta e la verdura in cibi buoni e in cibi cattivi a seconda del contenuto di fibre non ha senso a meno che il soggetto non insista sempre sugli stessi alimenti: consideriamo che molto spesso il contenuto in fibre dipende anche dalla varietà del frutto), altri infine usano crusca in pillole (che però è la scelta peggiore perché significa che ci si alimenta comunque male). Importante è che durante ogni singolo pasto ci sia un quantitativo minimo di fibre. Il consiglio di bere un po’ più di acqua non gassata del dovuto (stimolo della sete) può essere un valido coadiuvante.
È sicuramente da evitare l’utilizzo di lassativi.
La strategia migliore (educazione alimentare) è che il soggetto:
- si acculturi sui cibi ricchi di fibre;
- applichi tale cultura in base al suo fabbisogno calorico in ragione di 20-25 g di fibre al giorno.
Dieta per la diverticolite – Cibi da evitare
I cibi da evitare sono:
- formaggi e salumi grassi
- cibi piccanti e/o speziati (pepe, peperoncino, curry, noce moscata)
- piatti elaborati (fritti)
- bevande alcoliche e superalcoliche
- bevande gassate
- tè (ammesso il deteinato)
- caffè (ammesso il decaffeinato)
- cioccolato
- dolci elaborati.
In caso di diverticolite (fase acuta) può essere d’aiuto ridurre il consumo di latte, ma sono ammesse modiche quantità di latticini e yogurt; vanno evitati i formaggi piccanti.
Vanno ridotti tutti gli alimenti che favoriscono il meteorismo (vedasi Dieta per il meteorismo).
La frutta dovrebbe essere sempre consumata senza buccia e centrifugata (non si deve però frullarla perché si rischia che inglobi troppa aria e ciò favorirebbe il meteorismo).