La dieta è spesso considerata come sinonimo di dieta dimagrante, anche se in realtà il termine in sé indica l’insieme degli alimenti assunti da un organismo. Tuttavia, la maggior parte delle persone parla di dieta dandone una valenza restrittiva, il cui scopo immediato è appunto quello di perdere peso.
La dieta dimagrante è un argomento affrontato in parecchi contesti: in campo medico (dietologi e scienziati della nutrizione e dello sport), su Internet, in TV, su libri specializzati, riviste e giornali. I messaggi legati all’efficacia e alle strategie alla base di molte diete sono spesso contraddittori ed è necessario fare chiarezza su alcuni punti fondamentali.
Dieta dimagrante – Gli scopi
Non è così scontato come sembrerebbe, ma il vero scopo di una dieta dimagrante dovrebbe essere quello di abbassare la percentuale di grasso corporeo in modo stabile nel tempo, non genericamente quello di “perdere peso”. Alcuni tipi di dieta dimagrante con una ripartizione di macronutrienti sbilanciata promettono la perdita rapida di uno o due kg, ma si tratta per lo più di una perdita di liquidi e/o di massa muscolare. Ciò che occorre tagliare, invece, è il grasso depositato come scorta di energia.
Il secondo aspetto dell’obiettivo corretto di una dieta dimagrante è quello di ottenere risultati stabili nel tempo. Ciò in parte si attua con l’effettiva perdita di grasso (e non di liquidi), in parte proponendo un regime alimentare di mantenimento che consenta al soggetto di non recuperare i kg persi al termine della dieta dimagrante intrapresa.
Perché si decide di intraprendere una dieta dimagrante? Le motivazioni che spingono le persone ad adottare una dieta dimagrante sono le più svariate, alcune corrette, altre più discutibili:
Dieta dimagrante ed effetto bikini – È la motivazione che induce soprattutto le donne a iniziare una dieta dimagrante quando la vacanza al mare si avvicina. Oltre alla povertà dal punto di vista esistenziale (è importante essere in forma solo se gli altri se ne accorgono….), si tratta di una scelta discutibile perché mostra di non avere capito un punto fondamentale: essere sovrappeso non è solo un fatto che rovina l’estetica, ma soprattutto che può compromettere la salute e diminuire la qualità della vita. Passate le ferie poi, la motivazione cessa e con essa anche il tentativo di raggiungere (e mantenere) un peso accettabile. Affine a questa motivazione anche tutte quelle legate all’estetica (un nuovo partner, il matrimonio, una festa importante, un’apparizione in pubblico dove si è più “visibili”, la voglia di assomigliare alla velina o alla modella vista in TV ecc.).
Per rimediare a un periodo di sgarri alimentari – Le feste natalizie con tutte quelle cene da parenti e amici, le vacanze nel villaggio dove era tutto compreso e si mangiava a volontà… Basta solo una settimana di libertà totale (ma sarebbe meglio chiamarla anarchia alimentare) e si possono accumulare anche un discreto numero di kg. Questa motivazione è accettabile, a patto che non diventi una strategia a lungo termine, dove periodi di abbuffate si alternano a fasi di dieta dimagrante anche drastica, per ritornare più rapidamente possibile al peso forma.
Dopo un periodo di stop nell’esercizio fisico – Capita, in seguito a un infortunio o per scelte personali, che uno sportivo si ritrovi sovrappeso dopo un periodo di fermo dell’attività fisica. La dieta dimagrante è quindi una valida scelta se non si vuole riprendere troppo penalizzati, oltre che dal periodo di inattività, anche dai kg acquisiti. La difficoltà maggiore potrebbe essere quella di abbinare la dieta dimagrante con la ripresa degli allenamenti, sottoponendo il fisico a un doppio stress non sempre facile da gestire.
Affine alla precedente motivazione è anche il caso delle donne che intraprendono una dieta dimagrante dopo il parto, e anche in questo caso gli aspetti più critici sono le condizioni di partenza (i kg accumulati) e il riuscire a conciliare una dieta dimagrante con l’attività quotidiana (l’allattamento, la ripresa dell’eventuale attività fisica interrotta per la gravidanza, lo stress della nuova condizione di “mamma”). Per approfondire: Dieta in gravidanza.
La scelta di voltar pagina – Non sono pochi quelli che decidono di adottare una dieta dimagrante per “voltare finalmente pagina”. Chi è sovrappeso, specie se di parecchi kg, può decidere di non accettarsi più per quello che è e di affrontare il problema con una prospettiva a lungo termine (dimagrire per rimanere magri). Si tratta della motivazione più forte che spesso è attivata da un fatto più o meno occasionale: la scoperta che, grassi così come si è, non si riesce più giocare con i propri figli o a praticare hobby fisicamente impegnativi, il consiglio del medico illuminato che prospetta un futuro pieno di acciacchi, una malattia di un amico o parente riconducibile in parte all’obesità e al sovrappeso, fino a fatti più banali come il cambio di una o due taglie di vestiti o una frase velenosa detta dal conoscente che commenta la nostra “forma” fisica.
Come avere successo in una dieta dimagrante (le strategie)
Per avere successo in una dieta dimagrante e perdere il peso voluto occorre scegliere la strategia giusta:
Non scelgo nessuna dieta dimagrante, ma mi affido a pillole e integratori – Illudersi di dimagrire continuando ad alimentarsi come d’abitudine (e chi è sovrappeso lo fa sicuramente male) sperando che la pillola magica tagli le calorie assunte in eccesso è sicuramente la pratica più fallimentare. L’efficacia dei dimagranti da banco è pressoché nulla per ottenere effetti evidenti e durevoli nel tempo. Non a caso la maggior parte di questi prodotti sono pubblicizzati indicando di abbinare un regime ipocalorico e la pratica di attività fisica. Sperare che abbiamo effetto da soli è solo una scorciatoia di chi vorrebbe il risultato (dimagrire) senza alcuno sforzo (basta una pillola…).
Scelgo la dieta dimagrante con il passa-parola – Particolarmente in voga tra le donne, in cui il cibo è sempre un argomento ricorrente di conversazione, questa strategia raramente funziona. Una vera dieta dimagrante, per essere efficace, deve essere personalizzata, cioè pensata e adattata alle caratteristiche fisiche e all’attività della persona che la segue. Scegliere una soluzione solamente perché ha funzionato per un’altra persona, senza valutare effettivamente la dieta per quello che è, è sicuramente indizio di uno scarsissimo spirito critico. Inoltre, una dieta dimagrante che ha funzionato per un’altra persona non è detto che funzioni anche su sé stessi. Potrebbe essere che la persona in questione abbia interpretato le indicazioni vaghe della dieta dimagrante in modo molto restrittivo, abbia una vita molto più dinamica e dispendiosa, o che la perdita di peso sia imputabile anche ad altre cause (il sonno, l’attività fisica, il super-lavoro, lo stress).
Scelgo la dieta dimagrante reclamizzata sul giornale – Le riviste, specie quelle destinate a un target femminile, sono inondate da diete di tutti i tipi, alcune anche proposte da dietologi. A parte il fatto che molte sono decisamente fallimentari e seguono solo la moda o le preferenze dei consumatori, generalmente si tratta sempre di diete del tipo “menù per colazione-pranzo-cena”, dal lunedì alla domenica.
Spesso la necessità di condensare tutto in poco spazio costringe anche chi è armato delle migliori intenzioni a proporre soluzioni standard, a volte approssimative, in cui il rischio di commettere errori è veramente troppo alto. Le indicazioni sono vaghe, senza precisare il peso degli alimenti, oppure sono diete troppo monotone e ripetitive, scarsamente personalizzabili. Anche seguendo alla lettera le diete più sensate, si tratta comunque di soluzioni temporanee (una o due settimane) che non risolvono nel tempo il problema di mantenere il peso. Inoltre, seguire acriticamente un elenco di indicazioni impedisce di crearsi una educazione alimentare e di capire effettivamente quali sono i cibi e in che quantità occorre assumerle per una dieta ottimale.
Scelgo la dieta dimagrante su Internet – Scegliere una dieta dimagrante in Rete può essere fallimentare per due ragioni: (a) su Internet si trova di tutto, spesso molte diete proposte e ben reclamizzate sono prive di qualunque fondamento scientifico. (b) Se non si ha una buona educazione alimentare e un po’ di conoscenze di base, distinguere una dieta dimagrante valida da una bufala è veramente difficile. Questa strategia è simile alla scelta delle diete reclamizzate sui giornali, con l’aggravante che le informazioni su Internet sono a volte ancora più inaffidabili rispetto a quelle pubblicate sulle riviste.
Vado alla beauty-farm – In alcune beauty-farm sono reclamizzati pacchetti di soggiorni abbinati a una dieta dimagrante e disintossicante. Qui la scelta del centro benessere è fondamentale, per evitare quelle soluzioni in cui la perdita di peso è dovuta al fatto che… non si mangia affatto, se non intrugli e tisane depurative delle quali non si conosce neppure la composizione. Conviene scegliere quelle soluzioni che propongono anche una visita medica preliminare, il che depone a favore per lo meno di un minimo di serietà del centro. Questa strategia ha parecchi punti a sfavore: non è facile scegliere un centro affidabile, è generalmente costosa ed è comunque una soluzione temporanea e limitata nel tempo, che non sempre si traduce in un beneficio durevole.
Vado dal dietologo – Questa decisione è la preferibile nel caso di soggetti obesi, in cui cioè il numero di kg di troppo è molto elevato e molto probabilmente devono attuare una dieta dimagrante controllando anche parametri clinici.
La scelta di un buon dietologo è fondamentale perché in questo campo, come in tutte le specializzazione della medicina, spesso una laurea non identifica necessariamente un medico intelligente e capace (avete presente un dietologo grasso? È meno infrequente di quanto si possa pensare, un po’ come un cardiologo che fuma…).
Acquisisco un’educazione alimentare – Decidere di studiare in prima persona come si distinguono gli alimenti, in che modo accostarli e quali errori non commettere, permette di crearsi una educazione alimentare per scegliere come cibarsi in modo consapevole. Si tratta sicuramente della strada più lunga, ma non è difficile da attuare se si ha abbastanza curiosità e voglia di conoscere concetti nuovi.
Non è necessaria una laurea in medicina per apprendere le basi di un’alimentazione corretta, ma solo la volontà di capire le cose e non semplicemente farsi guidare da altri. Questa soluzione è quella che dà maggiori garanzie di successo perché il soggetto si abitua, in modo autonomo, a cibarsi correttamente per dimagrire e poi, una volta raggiunto il peso forma, per mantenerlo. Questa abitudine poi è sostenuta non da motivazioni o eventi esterni, ma dalle conoscenze acquisite che diventano parte del proprio bagaglio culturale, inteso non come una serie di regole da seguire in modo rigido e acritico, ma come un modo per capire e interpretare come relazionarsi con il mondo esterno (noi e il cibo, in questo caso).

Per avere successo in una dieta dimagrante e perdere il peso voluto occorre scegliere la strategia giusta.