La dieta di Dio è un particolare regime alimentare che prevede l’abolizione di tutti gli alimenti trasformati; non si possono quindi consumare, per esempio, i latticini, la carne, l’alcol ecc. Si possono invece assumere frutta, verdura e legumi; si tratta, sostanzialmente, di un regime alimentare totalmente vegetariano (tre settimane a base di questi alimenti che si alternano con un periodo di digiuno).
La dieta di Dio, nota anche come digiuno di Daniele, ha, come facilmente si può intuire dalla terminologia, un legame con i testi sacri; l’ispirazione di questa dieta nasce infatti da un episodio accaduto al profeta Daniele che, prigioniero del re babilonese Nabucodonosor, rifiutò il cibo che quest’ultimo gli aveva offerto e chiese soltanto legumi e acqua.
Dieta di Dio: la versione di Rick Warren
Esistono diverse varianti della dieta di Dio, più o meno restrittive; la più popolare è senza ombra di dubbio quella elaborata da Rick Warren, il leader della Chiesa di Saddleback, in California; i testi di riferimento che Warren ha scritto sono Purpose-Driven Life e The Daniel Plan: 40 day to a healthier life. Il primo testo ha ottenuto un buon successo commerciale (i numeri pubblicizzati sono eclatanti, si parla di circa 30 milioni di copie vendute, ma bisogna tenere conto che, molto spesso, gli editori hanno la tendenza a “gonfiare” un po’ le vendite).
La dieta di Dio nella versione di Warren è meno rigida di quella che era stata proposta inizialmente; il piano alimentare elaborato da Warren prevede l’assunzione di un 70% di frutta e verdura e un 30% di cereali e proteine magre per un periodo di 40 giorni (praticamente, secondo i testi biblici, la durata del diluvio universale). Terminato il ciclo di 40 giorni si possono reintrodurre nella dieta sia carni sia latticini.

La dieta di Dio è un regime alimentare vegetariano
Un giudizio
A dire il vero, ci sono molti dubbi sui dati diffusi dagli ideatori: se è vero che il libro di Warren ha venduto 30 milioni di copie (gli editori, come detto, esagerano sempre a meri fini pubblicitari), come è possibile che solo 15.000 persone l’abbiano seguita? Dai dati si dedurrebbe una bocciatura senza appello del modello alimentare.
Probabilmente si tratta delle solite furbe campagne pubblicitarie con le quali chi riesce ad arrivare alle corde giuste può diffondere notizie esageratamente ottimiste per cercare di portare la realtà in suo favore.
Il modello in sé è tutt’altro che sano perché, di fatto, demonizza il cibo (anziché il suo consumo eccessivo), con una priorità altissima al digiuno, una strategia alimentare non solo non necessaria, ma anche pericolosa se non utilizzata saltuariamente.
Anche il mix di cibi consigliati, se è salutistico, è decisamente penalizzante a livello di sazietà, visto che è praticamente privo di grassi.
Quindi, a prescindere dal fatto che la dieta di Dio ha uno spessore scientifico nullo, è sicuramente da cestinare.