Il tema dieta e ciclo mestruale è molto gettonato. Sono molte le donne che infatti si domandano se durante il ciclo mestruale si dovrebbero apportare variazioni al proprio regime alimentare.
Precisiamo subito che l’utilizzo del termine ciclo è scorretto in questa circostanza in quanto i dubbi su eventuali variazioni della propria dieta non sono relativi al ciclo nella sua globalità (il ciclo mestruale, com’è noto, dura poco meno di un mese) bensì alla breve fase delle mestruazioni (la cui durata può variare dai 2 ai 7 giorni) e soprattutto al periodo che la precede (la cosiddetta fase premestruale).
Perché questo interesse per il regime alimentare in relazione alle mestruazioni e alla fase immediatamente precedente? Il motivo è legato al fatto che molte donne (invero la maggior parte) avvertono una certa variabilità nel loro senso di fame (generalmente l’appetito aumenta) e anche nel desiderio di particolari cibi (di norma si accentua la voglia di cibi dolci, cioccolata ecc.). Questa variabilità, del tutto fisiologica, è legata essenzialmente alle variazioni dei livelli plasmatici degli ormoni femminili e sono molte le donne che si chiedono se l’aumento del senso di fame non sia una “legittima” richiesta dell’organismo dovuta al fatto che durante le mestruazioni e la fase premestruale si bruciano più calorie del normale e se non sia quindi necessario variare la propria dieta aumentando l’introito calorico quotidiano.
A questo proposito è necessario fare un po’ di chiarezza perché sono proprio gli alibi come quello di una maggiore richiesta calorica da parte dell’organismo a portare molte persone al sovrappeso.
È sicuramente vero che durante la settimana precedente il flusso mestruale si verifica un aumento del metabolismo (probabilmente dovuto all’aumento dei livelli plasmatici di progesterone) che corrisponde a circa 100-300 kcal al giorno, ma è anche altrettanto vero che, in molte occasioni, l’aumento del senso di fame porta a un aumento del consumo di cibo decisamente maggiore, in termini calorici, dell’aumento di metabolismo basale, con conseguente aumento di peso.

Il ciclo mestruale è la sequenza di cambiamenti fisiologici periodici dell’apparato genitale grazie al quale è possibile la gravidanza. I cambiamenti riguardano l’utero e le ovaie.
Dieta e ciclo mestruale – Quante calorie assumere?
La regola (12) della dieta italiana recita:
(12) Il fabbisogno calorico (Q) giornaliero è:
in caso di sovrappeso, Q=kA2, dove k vale 600 per gli uomini e 540 per le donne e A2 è l’altezza in m al quadrato.
In assenza di sovrappeso, è quello che mantiene inalterato il peso.
Come comportarsi quindi? Le possibilità sono essenzialmente due e la scelta dell’una o dell’altra varia a seconda che la donna sia sovrappeso oppure normopeso:
- se la donna è in sovrappeso, non dovrebbe assumere proprio nulla in più (al massimo può prendere in considerazione un’integrazione con ferro, ma solo dopo aver verificato di soffrirne la carenza; il medico di base può richiedere appositi esami atti a stabilirlo con certezza) perché può usare il maggior consumo della fase mestruale per dimagrire (ovviamente non deve utilizzare l’alibi di addebitare stanchezza o sintomi simili al fatto che mangia di meno, visto che 100-200 kcal sono comunque un introito calorico minimo che non può essere ritenuto responsabile delle varie problematiche che le donne subiscono durante i giorni del flusso).
- Se la donna è normopeso assumerà circa 200 kcal in più al giorno, verificando che tale aumento calorico non si traduca nel tempo in un aumento di peso. Tanto per fare un esempio, 200 kcal al giorno sono meno di 40 grammi di Nutella.
Approfondimenti: Ritenzione idrica e ciclo mestruale.