La dieta Atkins è un regime alimentare che fu messo a punto negli anni ’70 del secolo scorso da un cardiologo statunitense, Robert Coleman Atkins (per la cronaca, Atkins morì obeso nel 2003; a quell’epoca aveva 73 anni e pesava 116 kg per 183 cm di altezza).
Atkins ideò questo regime alimentare basandosi su una dieta riportata sulla nota rivista JAMA (Journal of the American Medical Association); inizialmente utilizzò tale dieta per risolvere i suoi personali problemi di sovrappeso, in seguito la personalizzò, divulgandola attraverso la pubblicazione di alcune sue opere (Dr. Atkins’ Diet Revolution e Dr. Atkins’ New Diet Revolution).
Nonostante il suo creatore sia morto da diversi anni, la dieta Atkins è ancora un regime alimentare molto popolare, sia nel Paese di origine (grazie anche al fatto di essere stata sponsorizzata mediaticamente da attrici famosi quali Jennifer Aniston e Renee Zellweger) sia nel continente europeo, grazie soprattutto a un’intensa campagna commerciale sviluppata da un’impresa dedicata alla divulgazione dei principi di tale dieta, dei piatti e dei prodotti a essa ispirati (Atkins Advantage Nutrition); la compagnia che divulga i principi della dieta Atkins (la Atkins franchise) ha dovuto fronteggiare diversi problemi economici tant’è che nel gennaio del 2005 fu richiesta l’amministrazione controllata per bancarotta; la compagnia è tornata in auge a partire dal gennaio dell’anno 2006.
La dieta Atkins è fondamentalmente un regime alimentare caratterizzato da un ridottissimo apporto glicidico (rientra quindi nella categoria delle cosiddette diete low-carb); le richieste energetiche vengono quindi soddisfatte attraverso l’introduzione di proteine e lipidi.
Essa si suddivide in quattro fasi, in cui i carboidrati sono dapprima eliminati quasi totalmente e poi introdotti gradualmente nelle fasi successive, per lo più sotto forma di verdure. Infatti, la dieta Atkins si basa sul principio secondo il quale l’accumulo di grasso sarebbe imputabile a una eccessiva risposta insulinica dell’organismo; per evitare di stimolare questa risposta, si devono quindi limitare i carboidrati, considerati la causa scatenante dell’accumulo di grasso corporeo.

La dieta Atkins è un regime alimentare che fu messo a punto negli anni ’70 da un cardiologo statunitense, Robert Coleman Atkins.
Le quattro fasi
La dieta Atkins dura diverse settimane; come detto essa consta di quattro fasi. Generalmente la prima fase, quella di induzione (considerata la più importante), ha una durata ottimale di due settimane; durante il periodo di induzione l’apporto di carboidrati non deve essere superiore ai 20 g al giorno, ciò porta inevitabilmente all’eliminazione di carboidrati complessi (pasta, pane, riso, cereali ecc.), mentre non vi sono particolari limitazioni relativamente a cibi di tipo proteico e lipidico a basso indice glicemico (carne, uova, formaggi ecc.).
La seconda fase della dieta Atkins è quella della continuazione della perdita di peso; durante questa fase si introducono glicidi ricchi di fibre aumentando il quantitativo previsto nella prima fase (20 g) fino ad arrivare a 25 g nella prima settimana, 30 g nella seconda e così via fino a quando la perdita di peso che si registra non arriva a diminuire dopodiché si sottraggono 5 g di glicidi al giorno fino a che non si raggiunge una moderata perdita di peso. Non è possibile stabilire a priori la durata di questa fase; teoricamente si dovrebbe riuscire a regolare in modo graduale la perdita di peso passando da circa un kg e mezzo alla settimana fino ad arrivare a circa 400 g.
La terza fase della dieta Atkins è quella del cosiddetto pre-mantenimento. Durante la terza fase si registra un aumento dell’apporto glicidico che si aggira sui 10 g alla settimana fino a che non si individua la quantità che permette di mantenere inalterato il proprio peso. Sostanzialmente la terza fase si differenzia dalla seconda per l’introduzione, tra gli alimenti ammessi, dello yogurt e della frutta (alimenti vietati nelle prime due fasi).
La quarta fase è quella del mantenimento vero e proprio. Questa fase dovrebbe, teoricamente, durare per tutta la vita; è essenzialmente simile alla terza e le indicazioni prevedono l’introduzione di carboidrati complessi come pane, pasta e riso, pur sempre rispettando la ripartizione generale in cui ai carboidrati è comunque assicurata una percentuale veramente ridotta (14%).
La dieta Atkins non promette un calo ponderale quantificabile (non è quindi una dieta del tipo Perdi X kg in Y giorni).
I punti deboli della dieta Atkins
I punti deboli della dieta Atkins sono parecchi. Analizziamoli brevemente.
Ripartizione errata dei macronutrienti – La dieta Atkins, una volta a regime, è caratterizzata da una ripartizione dei macronutrienti decisamente sbilanciata verso i grassi e le proteine (rispettivamente 62% e 24%), a scapito di carboidrati (solo il 14%).
Si tratta di una dieta decisamente squilibrata e sicuramente non è indicata per chi ha il colesterolo alto.
Demonizza alcuni alimenti – La dieta Atkins demonizza i carboidrati praticamente in tutte le fasi, perché anche quando sono gradualmente introdotti, la loro percentuale è notevolmente ridotta. Inoltre nelle prime fasi sono completamente eliminati alimenti fondamentali, come tutti i carboidrati complessi e anche la frutta. Delle verdure si prediligono quelle a basso indice glicemico.
Non trasmette un’educazione alimentare – Sperare di dimagrire eliminando quasi del tutto un macronutriente è un messaggio pericoloso, che rivela una educazione alimentare antiquata (evita il tale alimento e dimagrirai!).
Le indicazioni di Atkins infatti sono elenchi lunghi e particolareggiati di quali alimenti evitare e quali ammettere.
La dieta Atkins non dà indicazioni sulle calorie da assumere quotidianamente o sulla necessità di pesare gli alimenti. Alcuni alimenti (quelli “buoni”, come carne, pesce e uova), addirittura sono indicati come assumibili in quantità illimitate (!).
I punti di forza della dieta Atkins
È veramente difficile trovare punti di forza nella dieta Atkins.
Buona sazietà degli alimenti – L’alta percentuale di grassi e la buona percentuale di proteine consente, rispetto alle diete sbilanciate a favore dei carboidrati, un maggiore senso di sazietà.
No ai grassi idrogenati – Tra la miriade di discutibili indicazioni della dieta di Atkins, vi è perlomeno quella saggia di evitare i grassi idrogenati.
Esercizio fisico – Nelle indicazioni generali, non si pone attenzione all’esercizio fisico come parte integrante del regime dietetico, anche se sul sito ispirato alla dieta Atkins una sezione relativa all’esercizio fisico incoraggia la pratica integrata tra regime alimentare ed esercizio fisico. Tuttavia il consiglio è abbastanza soft, indicando che si deve scegliere la pratica sportiva più adatta alle proprie attitudini (“se siete tipi tranquilli, apprezzate la tranquillità di una camminata al mattino presto…”).
Dieta Atkins – Funziona?
Che dire della dieta Atkins? Salutisticamente parlando, il suo ideatore non è certo stato un buon testimonial del suo modello alimentare!
La dieta Atkins è, senza ombra di dubbio alcuno, una dieta da dimenticare, fortemente sbilanciata, che non trasmette alcun’educazione alimentare e che, se viene seguita per lungo tempo, può dare luogo a serie carenze nutrizionali.