La densità alimentare è una grandezza che può essere facilmente fraintesa perché non esiste una definizione univoca.
Secondo alcuni sarebbe calcolata traducendo in percentuale la quantità di alimento di cui un essere umano ha bisogno ogni giorno e paragonandola con la percentuale di calorie reali provenienti da quell’alimento. Un alimento per essere nutriente deve avere una densità di 3 o più. Piuttosto complesso: in parole povere, per un alimento più elementi nutritivi contiene e meno calorie ha, più alti la densità alimentare e l’interesse per quel cibo.
Questa definizione è molto imprecisa perché nessun alimento contiene tutto ciò che serve all’uomo e non è possibile comparare ragionevolmente l’importanza di micronutrienti diversi. è più importante il sodio o il potassio? è più importante la vitamina C o la D?
La densità calorica si riferisce invece in modo più preciso e incontestabile alle sole calorie che l’alimento apporta.

La densità calorica di un cibo è espressa dalle kcal di 100 g dell’alimento in questione.
L’unità di misura della densità calorica
In realtà non è mai stata coniata, portandosi sempre dietro il rapporto kcal/100 g. Visto l’importanza che la dieta italiana dà alla densità calorica degli alimenti nella lotta al sovrappeso, definiamo l’alb (al maschile come usualmente con le unità di misura) come unità di misura della densità calorica:
1 alb = 1 kcal/100 g.
Per esempio la densità di un tipo di ciliegia può essere 34 alb, cioè 34 kcal/100 g.