Come acquistare integratori? È una domanda che molti nostri lettori ci pongono. Proviamo quindi a dare una risposta esauriente e definitiva sulla nostra posizione in merito.
Attenzione alle bufale!
Partiamo subito col dire che nel sito bocciamo la gran parte degli integratori oggi in commercio; proponiamo un’integrazione alimentare solo per contrastare l’invecchiamento e per gestire correttamente la propria attività sportiva (ved. schede antietà).
L’integrazione può essere realizzata ricorrendo a prodotti farmaceutici o a integratori. A causa delle differenti vedute, la posizione americana è decisamente contrastante con quella europea, soprattutto per ciò che riguarda l’integrazione vitaminica. Gli americani sostengono un’integrazione ad alto dosaggio, mentre gli europei ne sostengono una a basso dosaggio. Per i dettagli si veda l’articolo corrispondente.
Per esempio, trovare vitamina E ad alto dosaggio comporta difficoltà di approvvigionamento. Non tutte le farmacie vendono prodotti a abse di vitamina E con per esempio dosaggio da 200 UI; l’attuale normativa è tut’altro che chiara.
Negli ultimi anni il commercio Internet ha permesso di aggirare tante limitazioni (per esempio nel proprio sito la Solgar italiana non vende i suoi vitaminici ad alto dosaggio, prodotti che si trovano facilmente su altri siti; vende un prodotto in gocce in modo che ognuno possa farsi la dose consigliata, un modo per aggirare la limitazione quantitativa sulla vitamina E). Ovviamente il mondo Internet offre meno garanzie, per cui, prima di analizzare dove comprare, un paio di consigli su cosa comprare.
- Uno dei difetti di molti prodotti è che tendono a mettere TANTI ingredienti facendo credere alla gente che più sostanze ci sono, meglio è. Per molte sostanze le quantità sono ridicole; per esempio, se in multivitaminico ci sono anche 30 mg di acido lipoico, quando una dose giornaliera ottimale è almeno dieci volte tanto, la dose presente non serve a nulla. Quindi focalizzarsi SOLO sugli ingredienti che sono significativi come quantità.
- Se vi rivolgete al confuso mondo Internet, è logico il sospetto che le dosi contenute nell’integratore non siano quelle indicate. Per questo alcuni produttori (come Nature’s Plus commercializzato da Vitalabo) inseriscono nella confezione il risultato di un’analisi condotta da un laboratorio indipendente approvato dalla FDA (Food and Drug Adminsitration).
Vediamo ora le soluzioni praticamente possibili per chi vuole acquistare integratori.

L’Italia è al primo posto in Europa per l’acquisto di integratori (con un mercato che vale 3,6 miliardi di euro)
Erboristeria – Insufficiente
Poiché per legge non si possono vendere molti integratori (per esempio vitamine) con dosaggi farmaceutici, spesso vengono venduti integratori con formulazione italiana completamente inutili oppure integratori dal nome fuorviante tipo VITC1000, un prodotto che fa credere che per ogni compressa ci siano 1000 mg di vitamina C mentre in realtà ci sono 1000 mg di una sostanza che poi contiene magari solo 100 mg di vitamina C!.
Per fare un esempio concreto, il Multivitaminico Vita-Vim Jamieson canadese è un multivitaminico a formulazione americana; la Jamieson si è accordata con l’importatore per produrre in Italia un multivitaminico con dosi europee che nulla hanno a che vedere con il prodotto canadese originario. Quindi: ATTENZIONE a non comprare in erboristeria prodotti che sono poco più che acqua fresca.
Internet – Attenzione alla qualità
Non è facile trovare siti efficienti. Molti hanno cataloghi molto ottimistici con tanti prodotti inutili che instillano nel visitatore il dubbio che anche quelli potenzialmente validi non siano tali; alcuni hanno pagamenti e consegne molto macchinosi. Se trovate qualche sito valido, segnalatecelo. Siti finora segnalati:
- www.vitalabo.it
- www.solgar.it
- www.biovea.it
- www.bulkpowders.it
- www.puritan.com
- www.hollandandbarrett.com
- www.vitaminlife.com
- www.drugstore.com
- www.anastore.com
- www.bayho.com
- www.naturazen.org
Anche se recentemente i controlli si sono molto diradati, verificate che, per la vostra zona, non venga richiesto lo svincolo doganale dei prodotti; a causa della normativa poco chiara (e dei differenti modi di applicarla!) c’è il rischio che dobbiate presentare una pesante documentazione per il ritiro degli integratori.
NOTA – Non siamo assolutamente responsabili delle indicazioni fornite; come indicato sono segnalazioni di nostri visitatori, ci è materialmente impossibile seguire l’evolversi delle singole aziende. Ecco un interessante quesito posto da un nostro visitatore:
Prima di iniziare tale integrazione ho cercato di informarmi bene sull’argomento, dopodiché ho acquistato integratori su uno dei siti da voi consigliati, Bioeva.
Recentemente ho però visto un servizio in tv in cui un dietologo ha affermato che la maggior parte degli integratori acquistabili su internet sono prodotti di scarsa qualità se non addirittura dannosi, e che gli unici controllati sono quelli acquistabili in farmacia. A prezzi però molto alti – aggiungo io.
Il mio dubbio è perciò questo: come essere ragionevolmente sicuri che si stia prendendo integratori che ci facciano bene? Il problema è che, come voi stessi affermate, un’integrazione ha senso se fatta nel lungo periodo, praticamente per tutta la vita. Se io assumo un prodotto contenente prodotti di scarsa qualità o dannosi, in modo sporadico, è un conto; ma farlo per tutta la vita, potrebbe davvero dare dei problemi seri: sostanze che in piccole quantità non danno particolari effetti negativi, se si accumulano nel tempo potrebbero essere invece nocive. I miei dubbi sono fondati? Se sì, come ovviare al problema?
Questo il comunicato ricevuto da Biovea:
Tutti i nostri prodotti sono realizzati in laboratori statunitensi con certificazione di pratica di produzione corretta (GMP). Si tratta di uno standard imposto dalla National Nutritional Foods Association (NNFA). La National Nutritional Foods Association, la più grande associazione commerciale di supplementi dietetici negli Stati Uniti, ha adottato il programma GMP come sistema per rafforzare la credibilità di questo settore industriale.
Il programma di certificazione GMP della NNFA è stato realizzato per controllare l’adeguamento dei membri produttori di supplementi dietetici a una serie di pratiche standardizzate di corretta produzione, sviluppate dalla NNFA stessa. Questo programma si basa su ispezioni effettuate da laboratori indipendenti presso i produttori che verificano completamente i loro programmi GMP nelle aree del personale, degli impianti e degli stabilimenti, delle condizioni sanitarie, delle attrezzature, dei controlli di qualità, di produzione e di lavorazione, dei magazzini scorte, della distribuzione e delle procedure post-distribuzione.
Questo programma assicura che tutti gli elementi di un processo produttivo siano soggetti a revisione per garantire assicurazioni ragionevoli che i processi siano sufficientemente controllati, per assicurare che i prodotti siano conformi alla qualità presunta.
Farmacia – Sicura, ma cara
Senza nessun interesse commerciale, indichiamo l’alternativa “farmaceutica” acquistabile per l’appunto in farmacia (o in siti di farmacie italiane).
Molti farmaci contengono purtroppo additivi sospetti; per fortuna le quantità sono decisamente inferiori rispetto a quelle usate per gli alimenti; l’unica eccezione può essere quella dei dolcificanti, per cui è opportuno evitare prodotti con ciclammati.
Integratori: alcuni esempi di alternativa farmaceutica
Acido folico | Folina (5 mg con coloranti), Prefolic (15 mg) |
Arginina | Bioarginina, Ipoazotal |
Calcio | Caltrate |
Glucosamina | Dona |
Omega 3 | Ocean Blue, Solgar |
Q10 | Coedieci, Ubimaior, Mitocor, Ubicor |
Magnesio | Mag2, Solgar |
Multivitaminico | Swisse |
Vitamina C | attualmente inutile |
Vitamina E | LongLife |
Il problema di questa soluzione sono il costo (spesso non bassissimo) e la disponibilità di alcuni prodotti. Per il palmetto seghettato (Serenoa repens) esistono sia farmaci sia prodotti erboristici validi. La dose è di almeno 250 mg di estratto secco titolato al 40%. Si noti infine che alcuni farmaci (vitamina C) sono oggi del tutto inutili, visto che la stessa vitamina è ampiamente usata nell’industria alimentare come antiossidante.
Esistono poche regole veramente fondamentali da seguire per comporre il proprio piano di integrazione (utilizzando i pasti e gli eventuali spuntini):
- È buona norma assumere gli integratori ai pasti salvo avviso contrario. Se il pasto è particolarmente ricco, è meglio invece evitare perché la quantità di cibo potrebbe ridurre l’assorbimento.
- È buona norma spezzare le assunzioni di vitamina C in almeno due soluzioni.
- Ferro e vitamina E competono fra di loro per cui vanno assunti separatamente.
- È opportuno assumere ferro in combinazione con vitamina C (esistono combinazioni di ferro+vitamina C già inclusa, come nel Ferrograd versione C).
- La vitamina E non andrebbe assunta nei pasti principali a meno che non sia specificato diversamente dalle informazioni sul prodotto specifico.
Per acqusitare integratori in modo utile alla nostra salute, altre regole riguardano le combinazioni con i cibi, ma ovviamente è impossibile codificarle tutte brevemente. È però importante notare che in genere le quantità consigliate di integratore sono tali da sopperire anche a deficit parziali di assorbimento dovuti a interazioni con cibi o con altri integratori. Infine vale la pena leggere l’articolo Come prendere i farmaci.
Quindi, rispettate le regole principali, utilizzate la strategia che vi è più comoda.
Acquistare integratori: sintetici o naturali?
La frase: “gli integratori sintetici sono quasi nulli perché in quanto sintetici siamo in grado di assimilare solo il 20-25% delle quantità di vitamine e minerali riportate nelle etichette” non è scientificamente corretta, è solo una grossolana affermazione con la quale si tenta di dare una traccia a chi ascolta. Le cose stanno così:
- ogni sostanza può presentarsi in una o più forme chimiche, sintetiche o naturali.
- Ogni forma è attiva biologicamente in modo diverso.
Quindi non è possibile generalizzare, ma ci si deve riferire alla sostanza in esame. Per le varie forme cambia la percentuale di attività biologica. Fissare un 20-25% (che non è proprio essere “quasi nulli”) per tutte le sostanze e tutte le forme è scorretto. Non c’è poi differenza fra naturali e sintetiche perché la biodisponibilità può essere bassa anche per composti naturali. Pensiamo al ferro: se assunto dalla carne ha massima biodisponibilità, dai vegetali una biodisponibilità inferiore, da farmaci una biodisponibilità ancora inferiore (per esempio nei farmaci che si usano per combattere certe forme di anemia la biodisponibilità arriva al 10%; basta fornirne una dose molto alta, in modo da avere la dose che serve ed eliminare il resto con, sperabilmente, bassi effetti collaterali, come il colore scuro delle feci).
Così per la vitamina C la differenza di biodisponibilità fra sintetico e naturale è ininfluente, mentre per la vitamina E la forma sintetica è attiva per circa i due terzi rispetto a quella naturale. Esistono sostanze dove il sintetico (acido folico) è più attivo di quello naturale. Insomma, generalizzare porta spesso a non capire il problema.
Acquistare integratori: idrosolubili o liposolubili?
Dire che una sostanza è liposolubile non vuol dire che viene immagazzinata dai grassi! Vuol dire che si scioglie nei grassi che poi possono trasportarla, eliminarla ecc. Infatti, le vitamine liposolubili vengono trasportate alle cellule attraverso sostanze grasse (come per esempio il colesterolo). Del resto la liposolubilità può essere molto variabile: l’assorbimento della vitamina E per esempio è facilitato dai trigliceridi a catena media, mentre è ostacolato dai polinsaturi a catena lunga.
Occorre capire che:
- La solubilità nei grassi è fondamentale per l’assorbimento a livello intestinale. Infatti, una volta solubilizzata nei grassi, la vitamina entra in contatto con le cellule intestinali deputate all’assorbimento (chi per esempio soffre di celiachia può avere problemi) e finisce poi nel sangue. Quella non assorbita a livello intestinale viene espulsa.
- Dal punto 1 si comprende che i grassi del nostro corpo (la “ciccia” tanto per intenderci) non c’entrano nulla. Quando si parla di solubilità in grassi si intendono sostanze grasse “attive” biologicamente (bile, colesterolo, trigliceridi ecc.).
- Esistono dei meccanismi per cui una qualunque sostanza non può essere assorbita più di tanto dal nostro corpo e questi meccanismi sono una buona protezione.
- Purtroppo alcune sostanze aggirano queste protezioni e possono essere immagazzinate in modo dannoso; è il caso del ferro o della vitamina A che, se immagazzinati nel fegato in modo eccessivo, danno origine a patologie.