Il pandoro è un dolce tipico veronese che si caratterizza per la sua forma simile a un tronco di cono che ricorda una stella a otto punte. Insieme al panettone, il pandoro è uno dei dolci natalizi per eccellenza ed il suo consumo è legato alle sole festività natalizie; il giro di affari legato a questo alimento, comunque, seppur limitato a poche settimane, è da considerarsi piuttosto interessante (circa 70-75 milioni di euro).
Le origini del pandoro non sono chiarissime, secondo alcuni storici della gastronomia, la ricetta perfezionata a Verona alla fine dall’Ottocento si ispirerebbe a un’antica preparazione dolciaria conosciuta fin dai tempi di Plinio.
Alcuni ravvisano nella ricetta della brioche francese un antenato del pandoro e anche Virgilio e Tito Livio citano un dolce simile chiamandolo libum.
Alla corte dei dogi della Repubblica Veneta si usava servire un dolce, detto pan de oro, ricoperto da foglie sottilissime di oro zecchino.
Altri ancora ritengono che le origini di questo celeberrimo dolce siano austriache; a Vienna, infatti, ai tempi dell’impero degli Asburgo si produceva il Pan di Vienna, un dolce molto simile al pandoro.
Secondo molti, invece, l’ipotesi più probabile e attualmente più accreditata è quella secondo la quale il pandoro derivi dal Nadalin, un dolce a forma di stella che si preparava a Verona.
Quali che siano le origini, quel che è certo che nel 1894, Domenico Melegatti ne brevettò la ricetta e la forma ed è molto probabile il nome sia dovuto al tipico colore giallo oro che il dolce assume per la notevole quantità di uova presenti nell’impasto.
Gli ingredienti principali del pandoro sono la farina, il burro, lo zucchero, il lievito, il burro ecc.
La preparazione del pandoro è molto complessa e viene svolta in diverse fasi.
La ricetta originale di questo dolce non prevede guarnizione con creme, canditi o quant’altro, ma nei giorni delle festività natalizie l’offerta di pandoro è molto variegata e le proposte sono veramente tante e diverse fra loro. Il pandoro classico, comunque, è quello senza alcuna farcitura e che prevede soltanto la ricopertura con uno strato di zucchero a velo.
Dal punto di vista nutrizionale, il pandoro è un alimento variabile con caratteristiche simili a quelle del panettone. Si tratta quindi di un cibo ipercalorico con un basso indice di sazietà; di conseguenza, va consumato con una certa attenzione e meglio se lontano dai pasti.
Per approfondire: Pandori: come sceglierli.
Pandoro fatto in casa: ricetta
Qui di seguito una proposta semplificata per una preparazione casalinga del pandoro; ovviamente è senza alcuna pretesa, vista la complessità della ricetta originale.
Gli ingredienti occorrenti sono:
- 610 g di farina
- 250 g di burro
- 175 g di zucchero
- 30 g di lievito di birra sbriciolato
- 8 uova
- 1 dl di panna fresca
- 1 limone
- Un pizzico di vanillina
- 50 di zucchero a velo.
La prima cosa da fare è setacciare 75 g di farina in una piccola terrina; si aggiungeranno poi circa 10 g di zucchero, il lievito di birra e un tuorlo. A questo punto si impasti con cura il tutto unendo due cucchiai da cucina colmi di acqua tiepida. Si lasci lievitare questo impasto per circa due ore avendo cura di ricoprirlo con un telo ben pulito.
Trascorso il tempo indicato, si uniscano 160 g di farina facendola scivolare da un setaccino, dopodiché si uniscano circa 25 g di burro già ammorbidito, 90 g di zucchero e tre tuorli. A questo punto si impasti il tutto.

Il pandoro è un dolce tipico veronese che si caratterizza per la sua forma simile a un tronco di cono che ricorda una stella a otto punte
Si lascino trascorrere altre due ore dopodiché si aggiunga la farina rimanente, 40 g di burro, 75 g di zucchero, tre tuorli e un uovo intero. Adesso si impasti il tutto molto lentamente e si faccia lievitare il tutto per circa due ore ricoprendo ancora l’impasto con un telo.
Trascorse le due ore, si inizi a lavorare di nuovo l’impasto unendo al suo interno della buccia grattugiata del limone, panna, burro e vanillina. Si continui a impastare il tutto fino a che non si ottiene un impasto molto morbido. Ora si prelevino due palle dalla pasta e si dispongano in due stampi che in precedenza saranno stati imburrati e si faccia lievitare il tutto in un posto abbastanza tiepido fino a quando la basta non arriva al bordo degli stampi.
A questo punto si cuocia il tutto in forno per circa 40 minuti nel forno preriscaldato a 190 °C.
Quando siamo a metà cottura, si abbassi la temperatura a 190 °C.
A cottura ultimata si faccia raffreddare il tutto e si spolverizzi con zucchero a velo.
INFO AL. – CIBO VARIABILE – Proteine: 8,3; grassi: 19,5; carboidrati per differenza: 45,3 (fibre: n.d.); ceneri: n.d.; acqua: 27; colesterolo: 116; sodio: 167; calorie: 390.
Farcitura
Il pandoro, sia fatto in casa, sia quello commerciale, può essere farcito con creme a piacere. La scelta più classica è farcirlo con la crema al mascarpone, ma si possono usare anche creme spalmabili cacao e nocciole, Nutella, panna o anche creme al liquore, come la crema Chantilly. Per farcirlo, il modo più semplice è praticare dei tagli sul piano orizzontale (parallelo al piatto per intenderci) e inserire tra un piano e l’altro la crema. Conviene farcirlo appena prima di servirlo, conservando la crema, se fatta in anticipo, in frigorifero e togliendola poco prima perché si ammorbidisca.

Pandoro farcito con crema al mascarpone
Il pandoro farcito può essere decorato anche con canditi o uvetta. Se non si finisce, occorre conservarlo in frigorifero perché altrimenti la farcitura a temperatura ambiente potrebbe deteriorarsi o sgonfiarsi, rovinando anche l’aspetto scenografico.