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Funghi pioppini

I funghi pioppini (Cyclocybe aegerita o anche Agrocybe cylindracea) sono tra i più apprezzati funghi commestibili che si possono trovare sia allo stato spontaneo, sia commercializzati da coltivazione. A parere di molti, quelli spontanei sono leggermente più saporiti di quelli coltivati. Beneficiano di un clima umido e mite e crescono dalla primavera fino all’autunno. Erano conosciuti fina dai tempi degli antichi Romani, e citati da Plinio il Vecchio. Oltre che allo stato spontaneo, si possono ottenere dalle coltivazioni su ceppaie parzialmente interrate. Sono conosciuti anche con il nome di piopparelli. Il loro habitat naturale sono appunto i boschi di pioppi, ma crescono anche sui sambuchi e altri alberi teneri (come i fichi o alberi da frutta) e in genere nei boschi chiari e luminosi, ben soleggiati e possibilmente alla presenza di corsi d’acqua, con zone umide in prossimità di ruscelli, rogge o lanche.

Si tratta di un fungo sia saprofita (cioè cresce su ceppi o tronchi di alberi morti) sia parassita (cresce anche su alberi vivi). In genere, quando i funghi pioppini attaccano un albero vivo, si tratta comunque di un albero sofferente e che può essere portato alla morte dall’attacco fungino. Ha la particolarità di svilupparsi solo sul legno e non sulla terra.

funghi pioppini

I funghi pioppini sono tra i funghi commestibili più conosciuti

I funghi pioppini si sviluppano dall’inizio della primavera fino ad autunno inoltrato e la loro crescita risente della temperatura e delle precipitazioni. In genere i pioppini si avvantaggiano di temperature costanti comprese tra i venticinque e i trenta gradi centigradi, ma occasionalmente possono comparire al di sopra dei trenta gradi dopo improvvisi sbalzi di temperatura dovuti a temporali estivi. Al contrario di altri funghi, il loro cappello è molto scuro negli esemplari giovani (marrone) mentre si schiariscono negli esemplari più vecchi, fino ad assumere un colore giallognolo. Al contrario, le lamelle sono chiare da giovani e scure nei funghi vecchi.

I funghi pioppini sono velenosi?

I funghi pioppini sono difficili da confondere con funghi velenosi, ma nel caso in cui si raccogliessero allo stato spontaneo, nel dubbio è sempre meglio farli controllare da un esperto se non si è certi della loro esatta natura. Sono molto simili ai funghi chiodini, che però sono commestibili solo dopo un’attenta bollitura (in caso contrario sono tossici, si consulti l’articolo sui funghi chiodini per i dettagli). Pertanto i pioppini vengono spesso confusi con i chiodini, da cui deriva l’errata convinzione che anche i pioppini siano tossici o addirittura velenosi, anche se ciò non è affatto vero. Potrebbero, al pari dei chiodini, essere confusi con l’Hypholoma fasciculare o l’Hypholoma sublateritium, che invece sono entrambi funghi tossici capaci di provocare intossicazioni gastrointestinali anche gravi.

funghi pioppini

I funghi della specie Hypholoma sublateritium sono tossici ma assai simili ai funghi pioppini

Come pulire i funghi pioppini

Se acquistati in negozio o nei supermercati, in genere si tratta di esemplari coltivati, già puliti e privati della parte finale del gambo particolarmente fibrosa e poco adatta al consumo. I funghi freschi raccolti invece devono essere accuratamente puliti prima della preparazione. Come prima cosa si tolgono i detriti spazzolandoli delicatamente, quindi si elimina la parte finale dei gambi e si mettono sotto acqua corrente fredda per togliere la terra e i residui del legno.

Caratteristiche nutrizionali

Dal punto di vista nutrizionale i pioppini sono un alimento poco calorico, apportando solo 30 kcal ogni 100 g di prodotto fresco. L’apporto calorico aumenta se conservati sott’olio. Non contengono glutine e lattosio e possono quindi essere consumati senza problemi da chi presenta intolleranza a queste sostanze.

Come cucinare i funghi pioppini: ricette

I funghi pioppini sono molto utilizzati in cucina, apprezzati per il profumo, l’ottimo sapore e la carne tenera e gustosa. I funghi pioppini di solito non sono tagliati a listerelle come altri funghi più grossi; anzi in molto preferiscono consumare solo i cappelli, lasciati interi. La ricetta più semplice è gustarli trifolati, cioè saltati in padella con aglio, olio e prezzemolo. Si possono usare per preparare sughi di pasta, come nella ricetta delle pappardelle ai funghi, o abbinati alla carne (come le scaloppine ai funghi) o a uova (come nella frittata con asparagi e funghi).

Come si conservano

I pioppini freschi sono tra i tipi di funghi più resistenti alla conservazione in frigorifero, dove possono resistere parecchi giorni (fino a una settimana o più) senza essere lavati o puliti (operazioni da fare solo al momento della preparazione). Si conservano molto bene anche congelati, oltre che, al pari di molti altri funghi, sott’olio.

La coltivazione

Oltre che in impianti a scopo produttivo, i pioppini possono essere coltivati con buoni risultati anche in campo amatoriale. Sono reperibili infatti kit di coltivazione che contengono il substrato e i miceli dei funghi: i risultati dipendono molto dalle condizioni di temperature e umidità garantite e non sempre è facile ottenere dei pioppini nell’orto o nel giardino di casa.

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