La farina di soia è un prodotto alimentare che viene ottenuto dai residui del processo di estrazione dell’olio di soia. Si tratta di una polvere piuttosto fine di cui esistono numerose varietà che si differenziano sia per quanto riguarda il tenore lipidico sia per quanto concerne il livello di denaturazione proteica.
La produzione della farina di soia attraversa varie fasi; una volta effettuata l’operazione di spremitura che serve a ottenere l’olio, i residui vengono macinati e sottoposti a un processo di raffinazioni che viene effettuato aggiungendo un apposito solvente (di norma si utilizza l’esano) che in seguito verrà totalmente rimosso. Il prodotto raffinato viene immesso in un tostatore-desolventizzatore; in seguito verranno utilizzati un essiccatore e un refrigeratore. Questo appena menzionato è il processo di produzione più comunemente utilizzato, ma esistono anche altre modalità produttive.
Il tenore lipidico dell’alimento dipende essenzialmente da un’aggiunta supplementare di una frazione grassa dell’olio di soia ottenuto in precedenza.
Farina di soia: valori nutrizionali
La farina di soia viene utilizzata nell’ambito dell’alimentazione umana, in quello dell’alimentazione animale (confezionamento mangimi) e anche nel settore agricolo.
Nell’industria alimentare viene sfruttata come ingrediente per il confezionamento di diversi cibi, in particolar modo di quelli che sono destinati all’alimentazione dei vegani come, per esempio, il surrogato vegetale del latte a base di soia, la pasta di soia, il tofu ecc.
In qualità di addensante la farina di soia è essenzialmente paragonabile alle farine ricavate dai cereali; va inoltre ricordato che il pane confezionato con essa tende a raffermarsi molto più lentamente del pane comune, anche se bisogna ricordarsi che la sola farina di soia mal si presta al processo di panificazione, ma può solo essere aggiunta (in una percentuale che non deve superare il 5%) ad altri tipi di farina con glutine.
Altre caratteristiche interessanti sono quella di assorbire in misura minore rispetto ad altre farine l’olio utilizzato per le fritture nonché la sua capacità di aumentare la solubilità dei composti.
Dalla farina di soia è possibile estrarre le proteine di soia destinate al mercato degli integratori alimentari.
In commercio si trovano farine di soia con aggiunta di lecitina di soia in quantità che possono arrivare fino al 15%.
100 g di farina di soia apportano 436 kcal circa (39% carboidrati, 38% proteine e 23% lipidi); le fibre sono presenti nella misura del 9% circa.
L’apporto vitaminico è discreto, sono presenti vitamina A, vitamina B1, vitamina B2, vitamina B3, vitamina B5, vitamina B6 e folati.
Sono presenti anche alcuni minerali fra cui calcio, ferro, fosforo e potassio.
Dati il suo discreto contenuto di acidi grassi essenziali del gruppo omega 3 e la presenza di fitosteroli, il suo utilizzo viene consigliata a coloro di patologie del metabolismo lipidico.
Farina di soia: ricette
Si può usare come le normali farine in cucina per la preparazione di pasta, biscotti, dolci e pane. Esistono ricette anche per preparare la pizza. L’unica avvertenza durante la preparazione delle ricette consiste nell’abbassare la temperatura di cottura (rispetto a quanto si farebbe con l’impiego di farine di cereali) in quanto la farina di soia tende maggiormente a imbrunire.

La farina di soia è molto usata in Giappone, dove si chiama kinako
Contiene glutine?
A differenza delle farine ottenute da cereali, non contiene glutine quindi può essere una valida alternativa per chi soffre di celiachia.