L’alga nori è un’alga usata nella cucina tradizionale giapponese e compare come ingrediente nel sushi. Un tempo il termine nori indicava genericamente un’alga rossa che cresceva nelle acque fredde, ma oggi si tende a usare questo termine per le alghe dal nome scientifico Porphyra (se ne contano circa sessanta specie diverse e le più note sono la Porhpyra tenera e Porphyra laciniata). Alcune di queste alghe sono state riclassificate nel genere Pyropia, che comprende però anche alghe verdi e altre alghe non edibili. In particolare, quelle chiamate nori sono la Pyropia yezoensis and Pyropia haitanensis. L’alga nori è conosciuta e consumata anche nella cucina coreana, dove assume il nome di gim.
Attualmente, oltre che in Giappone, quest’alga è prodotta in coltivazioni marine anche in Cina, che detiene quasi un terzo della produzione mondiale. L’alga, una volta raccolta, è soggetta a una forma di lavorazione ed essicazione che la riduce in fogli o strisce pronte per il consumo umano.
All’alga nori si attribuiscono alcuni effetti sull’organismo umano, grazie ad alcune delle sue specifiche caratteristiche nutrizionali.
Caratteristiche nutrizionali
Le principali caratteristiche nutrizionali dell’alga nori sono variabili a seconda del tipo di alga e della forma (essiccata o fresca). Mediamente, l’apporto calorico della forma lavorata è circa 400 kcal ogni 100 g (per esempio, della Porhpyra tenera o la Pyropia yezoensis), con un notevole apporto di proteine (40 g ogni 100 g) e fibre (40 g), mentre è praticamente nullo il contenuto di grassi e carboidrati (dati dal database del Dipartimento dell’agricoltura statunitense, USDA).
Le alghe nori possiedono in generale una buona quantità di vitamina A (16000 IU) e di alcune vitamine del gruppo B (riboflavina e niacina). Tuttavia, secondo alcuni autori, il processo di essiccatura distruggerebbe alcune vitamine, come la vitamina B12, il cui contenuto nella forma secca è trascurabile. Al pari di altre alghe, come l’alga kombu, dà un notevole apporto di iodio (4200 µg). L’alga nori si differenzia da altri tipi di alghe anche per il suo contenuto di acidi grassi (in particolare di omega 3). Sono presenti anche alcuni aminoacidi, tra i quali i principali sono taurina e arginina.
Ricette
Le alghe nori sono usate come ingrediente base del sushi: i fogli sono usati arrotolati nella preparazione del maki oppure come ornamento delle polpette riso chiamate onigiri.
Se volete preparare piatti ispirati alla cucina orientale, le alghe nori possono essere aggiunte a zuppe o minestre. In Giappone, è molto comune la preparazione di salse, come la nori tsukudani, una salsa a base di soia e alga nori.
Alga nori: proprietà
Le principali proprietà attribuite all’alga nori riguardano i suoi effetti sul sistema cardiovascolare, visto il contenuto di omega 3. Il contenuto di iodio (comunque inferiore ad altri tipi di alghe) ha effetto sull’innalzamento del metabolismo, ma anche in questo caso la reale efficacia sull’organismo umano non è stata ancora sufficientemente documentata in letteratura.
Non esiste una quantità suggerita di consumo giornaliero di alghe nori, perché il contenuto di iodio, di sali minerali e vitamine è molto variabile e dipende dal tipo di alga e dalla provenienza e lavorazione.
Alga nori: dove comprarla?
L’alga nori si trova nei negozi etnici cinesi o giapponesi o nelle grandi catene di supermercati con un buon assortimento di cibi orientali, oppure è acquistabile facilmente anche on line. Le forme più comune sono strisce simili a fogli di carta. Le strisce sono nient’altro che le alghe raccolte e pressate in contenitori e sottoposte a un processo di essiccatura e tostatura.

L’alga nori viene utilizzata nella preparazione del sushi
Controindicazioni ed effetti collaterali
L’alga nori, per il suo contenuto di iodio, è sconsigliata a chi soffre di ipertiroidismo e a chi presenta allergie ai crostacei. L’alga contiene anche una quantità non irrilevante di arsenico e cadmio, che però è difficilmente quantificabile, perché è molto variabile a seconda del tipo di alga e dal luogo di produzione. Pertanto il suo utilizzo giornaliero è sconsigliato, come pure l’utilizzo in gravidanza e durante l’allattamento.