Il brodo granulare è un prodotto che, come i dadi per brodo, serve a cucinare brodi o a insaporire piatti, venduto in polvere e spesso accessoriato con pratici dosatori.
Come per i dadi, però, i problemi di base rimangono, raggiungendo in alcuni casi livelli davvero inaccettabili dal punto di vista della qualità. Si tratta infatti di prodotti creati artificialmente per la quasi totalità degli ingredienti, ricostruendo gusti particolari (come pollo, pesce o verdure) tramite sostanze spesso bocciate dalla dieta italiana.
Il difetto più grave, riscontrato nella quasi totalità dei prodotti analizzati, riguarda la presenza nel brodo granulare del glutammato monosodico, sostanza caldamente sconsigliata sia perché ingannevole nei confronti del consumatore (è un esaltatore di sapidità), sia per l’inutile aggiunta di sodio, da evitare per chi deve moderarne il consumo. L’aspetto più penalizzante però è dovuto al fatto che il glutammato non è presente quasi mai da solo, ma è spesso accompagnato da altri due esaltatori di gusto, l’inosinato e il guanilato disodico, anch’essi gravati dai difetti già segnalati.
Passando in rassegna le offerte dei supermercati italiani si scopre come la presenza degli esaltatori di sapidità non sia l’unico fattore negativo, ma che esistono altre sostanze piuttosto criticabili. Infatti tra gli ingredienti del brodo granulare si possono trovare anche additivi come i grassi vegetali generici, aromi non specificati e soprattutto grassi vegetali idrogenati!

Si usa circa un cucchiaino di brodo granulare ogni mezzo litro d’acqua, quindi piccole dosi, ma è meglio farlo in casa e conservarlo