Il BMI (Body Mass Index) è un indicatore utile per valutare lo stato del peso di un soggetto in relazione al suo peso forma. Si definisce nel modo seguente:
BMI = Peso (in kg)/Altezza (in metri) al quadrato.
Nella sua italianizzazione, l’acronimo corrisponde a IMC. Rimandiamo perciò agli articoli:
- IMC (Indice di massa corporea) – Per una trattazione generale.
- Tabella IMC – Permette di interpretare correttamente il BMI, distinguendo fra uomo e donna, dandone una valutazione (sottopeso, normale, sovrappeso lieve, sovrappeso grave, obesità).
- Calcolo IMC – Per il calcolo del BMI in un adulto (uomo o donna); equivale a quello che qui chiameremo vecchio BMI.
In questa sede vogliamo aggiungere ulteriori informazioni derivanti dalle ultime ricerche.
Secondo molti professionisti, il BMI sarebbe impreciso per individui dalla costituzione esile o particolarmente robusta. In realtà, l’errore nella valutazione salutistica del soggetto non è particolarmente significativo (si veda l’articolo sulla costituzione robusta): se è vero che un campione di body builder (ma pochi lo sono!) può avere lo stesso BMI di un soggetto in forte sovrappeso, è altresì vero che dal punto di vista salutistico un corpo eccessivamente muscoloso porta a un sovraccarico articolare e tendineo che negli anni creerà problemi.
Il BMI calcolato in modo classico non è però in effetti molto preciso nel caso di soggetti molto alti (sopra i 190 cm) o molto bassi (inferiori ai 152 cm); i ricercatori della Oxford University hanno elaborato una formula leggermente più complessa (per calcolarla è necessaria una calcolatrice scientifica):
Nuovo BMI = 1,3 x peso (kg) / (altezza (m))2,5
Per esempio, un soggetto che peso 75 kg e alto 175 cm ha i seguenti due valori di Body Mass Index: Nuovo: 24,1 – Vecchio: 24,5
Invece per un soggetto che pesa 100 kg ed è alto 2 metri: Nuovo: 23 – Vecchio: 25
Come si vede, la differenza fra i due BMI è piuttosto piccola per altezze “normali”.
Calcola il nuovo BMI
Ecco un semplice modulo per il calcolo del nuovo BMI.
TMI (Triponderal Mass Index) – Negli adolescenti
Uno studio pubblicato su JAMA Pediatrics (2017) ha fornito interessanti suggerimenti nel caso di soggetti adolescenti, perorando l’utilizzo dell’indice triponderale di massa corporea (o, più brevemente, TMI, acronimo dei termini inglesi Triponderal Mass Index).
TMI = peso (kg)/ altezza (in m) al cubo
Gli autori dello studio (diretto dallo statunitense C. Peterson) hanno concluso che l’utilizzo del BMI perde molta accuratezza quando i soggetti sotto esame sono in età adolescenziale.
Grazie ai dati forniti dallo studio nazionale di sorveglianza su salute e nutrizione (NHANES, Nutrition and Health Examination Survey), i ricercatori del team di Peterson hanno rilevato che nei soggetti di sesso femminile la percentuale di grasso corporeo (misurato dalla DEXA) incrementa con l’età, passando dal 31,2% all’età di 8-9 anni al 36,4% intorno ai 30. Nei soggetti di sesso maschile la percentuale passa dal 27,8% dei 12-13 anni al 23,0% dei 14-15 anni e poi tende a stabilizzarsi intorno al 25-26% dopo che si sono superati i 20 anni.
Grazie a un’analisi a ritroso dei dati, i ricercatori hanno riscontrato una maggiore attendibilità dell’indice triponderale di massa corporea rispetto al classico BMI. Si è così evidenziato che il valore del BMI aumentava di quasi 8 volte tra gli 8-9 e i 25-29 anni in entrambi i sessi, mentre quello del TMI rimaneva pressoché stabile durante l’adolescenza. Quindi, in pratica, il valore del TMI stima il grasso corporeo con maggiore accuratezza di quanto non si arrivi a fare con il BMI, spiegando il 64% (contro il 38% per il BMI) della varianza nei ragazzi e il 72% (contro il 66% per il BMI) della varianza nelle ragazze.
Le soglie per definire lo stato di sovrappeso con il TMI sono 16,0 kg/m3 per quanto riguarda i ragazzi e 16,8 kg/m3 per quanto riguarda le ragazze.
Le soglie per definire lo stato di obesità sono invece 18,8 kg/m3 per quanto riguarda i ragazzi e 19,7 kg/m3 per quanto riguarda le ragazze.
Lo studio statunitense ha certamente una sua rilevanza ed è importante, come spiega Peterson, “che i medici sappiano che il BMI non è altrettanto accurato negli adolescenti, quanto negli adulti, e quindi è necessario trattare i valori del BMI rilevati negli adolescenti con una certa cautela… Ciò risulta particolarmente vero per i soggetti di sesso maschile. Anche se si tratta di dati preliminari, riteniamo che possa essere utile ai pediatri e ad altri caregiver iniziare a utilizzare il TMI a fianco del BMI”.